Mattino 5 è tornato a occuparsi quest’oggi del caso Alberto Genovese, l’imprenditore accusato di violenza sessuale, sequestro di persona e spaccio dagli inquirenti che indagano sullo stupro subito da una ragazza di 18 anni. Nel dibattito odierno sono intervenuti, tra gli altri, la psicologa Sara Pezzuolo e l’avvocato Macrì, difensore della giovane ragazza.

Le parole della psicologa Pezzuolo sulla violenza subita dalla 18 enne

Queste le parole pronunciate dalla psicologa Pezzuolo, che segue la giovane vittima dello stupro di Genovese:

Io mi occupo solo di psicologia giuridica, quindi ho all’attivo diversi casi nel penale, tra omidici e violenze. Devo dire che questa vicenda, sia da professionista sia da donna, è veramente probante. È inimmaginabile pensare di essere violentata, torturata, per ore infinite, quindi sotto tutti i profili.

Federica Panicucci interviene per sapere dalla psicologa se sia positivo il fatto che la ragazza non ricordi quasi nulla della serata, questa la risposta della professionista:

Non la metterei in questi termine, nel senso che il problema dell’amnesia può dipendere da molteplici fattori, può essere un’amnesia traumatica che è quella che si verifica quando la persona subisce il pericolo di morte, e questo è sicuramente quanto accaduto, può essere anche dovuta come sapete poi a eventuali assunzioni. Noi d’altronde come parte civile non abbiamo nulla in mano […]. Siamo in una fase così preliminare di valutazione per cui quale sia l’esogenesi di questo non ricordo dobbiamo assolutamente valutarlo.

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La discussione tra l’avvocato Malmusi e il giornalista Abbate

Nella puntata odierna di Mattino 5 è di nuovo intervenuta l’avvocato Malmusi, legale del caso Inferno, che ha ribadito la sua posizione, trovando stavolta la forte opposizione del giornalista Carmelo Abbate:

Io le chiedo scusa. Cioè, mi faccia capire. Il nostro problema, mio e suo, è il motivo e il perché di una ragazza o una persona mette la mano nella vasca dei piranha o è il piranha dentro la vasca. Mi faccia capire. Ma perché dico io. Qua c’è uno stupro, con sequestro di persona, tortura, e lei sta qui a parlare delle ragazze che non devono andare nelle feste che non sono pericolose. No, è inaccettabile: se c’è uno stupro, si deve totalmente dimenticare la vittima, perché è vittima, e si deve parlare dell’aguzzino. Lo stupro si condanna senza ma e senza se, non è che si condanna con “virgola, però le ragazze devono stare attente”.

L’opinione di Elisabetta Cametti

Nella discussione è poi intervenuta Elisabetta Cametti, che ha voluto dire la sua sul perché ancora non siano arrivate le scuse di Genovese per la vittima:

Non si è detto pentito perché un soggetto di questo tipo non è un soggetto che riconosce i propri errori. Non prova compassione, non prova pietà, non prova senso di colpa per le conseguenze delle proprie azioni. Ecco perché quelle feste avevano un unico scopo, che era quello di procurargli piacere ed era quello di farlo sentire al centro dell’attenzione e di soddisfare le sue manie di grandezza. Lui aveva due armi: i soldi, con cui comprava tutti e tutto, e la droga con cui annullava completamente la personalità e il volere della persona che aveva davanti.

Parla l’avvocato Saverio Macrì

Infine, a Mattino 5 si è discusso sul possibile rapporto in comune tra le due ragazze vittime delle violenze di Villa Inferno e Terrazza Sentimento:

C’è un filo rosso che lega Bologna, Villa Inferno, e Terrazza Sentimento. La ragazza, considerata qui a Bologna vittima di Villa Inferno, conosce la ragazza vittima dello stupro di Terrazza Sentimento a Milano. E la ragazza è andata a cercare la vittima in camera ma non sarebbe stata fatta passare dal bodyguard.

Poco dopo però, arriva il chiarimento da parte dell’avvocato Saverio Macrì, difensore della ragazza violentata da Genovese.

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